UN PRODOTTO SPECIALE
Un mazzo di carte da briscola.
Quale miglior occasione di una partita a briscola per concedersi un momento di svago e staccare dai ritmi convulsi della quotidianità? Metteteci un gioco che sa di famiglia, di casa e di domeniche calde; aggiungeteci un bel po’ di colori e avrete le carte illustrate da Davide Bart Salvemini.
UN PROGETTO DI EDITORIA INDIPENDENTE
La letteratura in cucina. Ricette per chi ama leggere e mangiare bene.
Un libro di ricette letterarie scritto da Giulia Ceirano e illustrato da Lida Ziruffo.
Come si preparano i muffin al limone che aspettavano l’arrivo di Daisy nella dispensa del Grande Gatsby? Quali sono gli ingredienti del timballo di grano saraceno del dottor Živago? Cos’erano le madeleine prima di diventare il dolce di Proust? E il clam chowder prima di diventare la zuppa di vongole più amata di tutti i mari nelle pagine di Moby Dick? A rispondere a tutte queste domande arriva La letteratura in cucina, leggere e mangiare bene: trentuno ricette, tutte ispirate ai più grandi romanzi della letteratura classica e contemporanea. Antipasti, primi e secondi piatti, dolci e accompagnamenti; tutto quello che serve per una cena letteraria capace di incontrare proprio tutti i gusti (di palato e di lettura, s’intende).
LA RICETTA ILLUSTRATA
La ricetta illustrata della zuppa di finta tartaruga.
C’è un passaggio in Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll che parla di una «Finta Tartaruga» descrivendola come «la cosa con cui si fa il Brodo di Finta Tartaruga». Serve una premessa: la zuppa di tartaruga, quella vera, è diventata molto popolare negli anni Cinquanta del Settecento in Gran Bretagna, quando i marinai inglesi, provenienti dalle Indie Occidentali, portavano a casa la carne di testuggine fresca, catturata oltreoceano. Conseguenza di questa popolarità, che portava la zuppa di tartaruga sulle tavole di ogni cena e banchetto: la richiesta di carne di testuggine lievita e, insieme, prezzo e rischio di estinzione. È nata così, quindi, la «zuppa di finta tartaruga», per necessità. I suoi ingredienti variano di casa in casa: dalla carne di manzo al prosciutto, dalle ostriche alla lingua.
DUE GUSTOSE DELIZIE
Due cookie artigianali per un carico di dolcezza.
Due biscotti formato maxi, da 60 grammi: perché quando c’è bisogno di dolcezza non si scherza, bisogna abbondare. Tutto il buono di questi cookie arriva da Laura, fondatrice del “Mondo di Laura”, romana e una cosa sola con zucchero e farina.
OBLÒ #30. FAVOLE DI LIBERTÀ. Sei fiabe dei fratelli Grimm tradotte da Gramsci
Nella sua cella a Turi, Puglia, Antonio Gramsci – tra i fondatori del Partito Comunista d’Italia – traduce ventiquattro fiabe (anzi ventitrè, a dire il vero, perché un testo risulta incompleto) dei fratelli Jacob e Wilhelm Grimm, con il desiderio di mandarle ai nipoti in Sardegna.
Sei di quelle storie (Giovannin senza paura, Mignolino, Gianni e la felicità, I dodici fratelli, Millepelli e Nevina) sono diventate il nostro Favole di libertà, illustrato da Maria Gabriella Gasparri e pieno di tutti i valori di indipendenza e uguaglianza in cui Gramsci ha sempre creduto con gran fermezza.
UNA BOX CHE SA DI CASA
Nell’illustrare la box #54, Cecilia Cappelli ha dato forma allo spazio che, forse più di tutti, è capace di accogliere i nostri momenti di riposo, pace e relax: la casa. Nelle forme ritratte si notano alcuni dei pezzi di design più iconici di sempre. Tra loro: il frigo Smeg, il vaso di Tord Boontje, la Pera di Enzo Mari e la lampada di Achille Castiglioni. Qui trovi la scatola #54 vuota.