Intervista: Fada Full

Abbiamo conosciuto Fada Full perché ha vinto il contest Not Safe For Women, organizzato da Ladies, Wine & Design Torino e abbiamo subito deciso di affidarle il disegno del packaging del sapone all’olio extravergine d’oliva che abbiamo inserito nella box #23. Fada ha accolto la nostra idea con entusiasmo e ha disegnato una versione alternativa di Cappuccetto Rosso, in cui il lupo viene sconfitto a suon di bolle di sapone.

Quando hai capito che volevi fare l’illustratrice?

Forse non l’ho ancora capito perché è un lavoro che mette a dura prova la tua fede nell’arte, non è semplice stare sul mercato solo come illustratore, ma continua a tornare come un’ossessione per me.

La cosa certa è che disegnare mi fa sentire bene da sempre, è il mio super potere, e farlo per altri è l’apoteosi di questo processo, lavorare insieme per dare forma ai concetti e creare storie che arrivano a tanti mi fa capire che a volte non sei tu che scegli ma è in qualche modo il tuo pubblico che ti dice: “lo stai facendo bene!”.

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Come lavori di solito? Disegni a mano o direttamente in digitale?

Tutto parte dalla testa, costruisco mondi e collego sinapsi che spero possano venir fuori nel disegno.
Poi faccio mille schizzi a matita e su qualsiasi supporto fisico mi trovi a portata di mano, il gesto del tratto che si consuma sulla carta è, ancora, l’unica cosa che rende fisico un pensiero.

Successivamente scannerizzo o fotografo come meglio posso e digitalizzo, è la parte che richiede più attenzione e creatività, devi piegare i limiti del mezzo digitale per non perdere niente di quello che l’istinto ti aveva suggerito, ma è anche il momento di riflessione in cui puoi provare a potenziare l’idea attraverso colore, textures e linee.

Qual è il progetto dei tuoi sogni, che ancora non hai avuto occasione di realizzare?

Mi piacerebbe trasformare le mie illustrazioni in animazioni. Sto cercando di studiare da sola anche se l’approccio al movimento parte dai presupposti molto diversi, è difficile far dialogare l’anima da regista e quella da disegnatore ma non impossibile, spero di raccogliere i frutti di questo lavoro presto.

Un altro sogno è quello di lavorare su grande formato e magari curare il visual di spazi fisici, magari con un team di lavoro, preferisco decisamente le idee che vengono fuori dal confronto.

Sei cresciuta a Palermo, ma ora stai pensando di andare via, almeno per un certo periodo: come vivi il rapporto con la tua città?

Sempre un rapporto d’amore, quello vero e incondizionato, anche se non si comporta sempre benissimo accetto i suoi difetti perché fanno parte della sua bellezza.

Vivo questo momento come un ennesimo atto di amore, a volte quando ami tanto qualcuno devi riconoscere che stare insieme non sta facendo bene a entrambi, e che una pausa è possibile per ritornare in futuro a vivere grandi avventure insieme. Mi piace paragonare la mia città ad una persona perché ha un’anima vera e poi sono una gran sentimentale!

Quali sono i tuoi prossimi progetti? Hai qualche anticipazione da raccontarci?

In questo momento le mie forze sono dedicate alla ricerca costante di una mia verità visiva che possa incontrare le esperienze di chi la osserva, questo significa che non cerco di fare progetti originali ma credo che bisogna esplorare temi già conosciuti e rielaborarli attraverso la propria sensibilità per raccontare una storia di cui facciamo tutti parte.

Sto lavorando a un progetto sull’identità genealogica della mia famiglia, coinvolgendo altri artisti, è un progetto complesso che non so quando vedrà la luce ma a cui torno spesso tra un lavoro su commissione ed un altro.

Quali sono le cose, le situazioni, gli artisti che ti ispirano in questo periodo?

L’ispirazione nasce sempre dal movimento, cerco di viaggiare come e quando posso per spostare il mio sguardo su luoghi che mi diano immagini e sensazioni che non posso trovare altrimenti.

Sto guardando molti artisti che hanno scelto di prediligere il concetto e il messaggio ad una tecnica artistica accademica, attraverso l’uso sapiente del colore, di forme molto emotive e grandi dosi di ironia. “Da grande” vorrei essere come loro.

Mi piacciono molto: Hiller Goodspeed, Egle Zvirblyte, Cleon Peterson, Sarah Mazzetti.

Cosa ti piace fare nel tempo libero?

Nel tempo libero cucino molto, ho sempre trovato nell’alchimia culinaria delle analogie con il disegno e con la vita: hai degli ingredienti, immagini un piatto e cerchi di metterlo in tavola pensando fortissimo a chi lo gusterà, racconti qualcosa di te e dell’ ambiente circostante, ma non mi limito a preparare per gli altri, sono anche una curiosa assaggiatrice.

Un disco che ascolti quando lavori?

Ci sono alcuni album su cui è vietato saltare una sola canzone, Transa di Caetano Veloso per me è uno di questi e mi accompagna spesso nelle mie sessioni di lavoro.

Qual è il tuo posto speciale / preferito sulla Terra?

Senza dubbio un’isola del Mediterraneo, scegliete voi quale, buttatemi lì con voli illimitati e potrei viverci per sempre.

Trovi il sapone biologico con packaging illustrato da Fada Full qui:

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