Diari di viaggio illustrati per esploratori da scaffale

Pochi oggetti evocano subito – senza bisogno di ulteriore contesto – l’idea dell’esplorazione fuori dal sentiero battuto e i viaggi avventurosi quanto l’immagine di uno sketchbook fitto di schizzi paesaggistici, osservazione naturalistica e storia del costume.
Il diario di viaggio illustrato è uno strumento dalla storia lunghissima, nato prima dalla necessità pragmatica di riprodurre per immagini i risultati di una spedizione e solo dopo come strumento di osservazione e modalità di viaggio.
Dalle incisioni di Dominique Vivant Denon della campagna napoleonica in Egitto che hanno portato alla moda dello stile neoegizio, alle litografie di Frederick Catherwood delle rovine Maya che hanno influenzato per sempre il modo in cui nella narrativa le rovine di una civiltà perduta debbano stagliarsi in maniera misteriosa dal fitto della foresta, la capacità delle immagini di viaggio di accendere l’immaginazione è potentissima.

Explorers' Sketchbooks: The Art of Discovery & Adventure
Explorers’ Sketchbooks: The Art of Discovery & Adventure, a cura di Huw Lewis-Jones e Kari Herbert | Thames & Hudson

E quando le necessità pratiche del disegno di viaggio hanno iniziato ad essere assolte con altri metodi – la fotografia analogica prima e digitale poi – il senso dello sketchbook è cambiato, diventando strumento di riflessione, compagno di uno stile di viaggio lento e consapevole, nonché prolungamento dell’esperienza di esplorazione sulla strada del ritorno.

Nel mondo contemporaneo la funzione principale dello sketchbook di viaggio d’artista è quello di fornire a chi legge ciò che le guide possono fare sino a un certo punto: fornire un punto di vista.

Assolte le necessità pratiche del viaggiare con tutti gli strumenti digitali, il viaggio raccontato per illustrazioni da un artista offre la possibilità di seguire un itinerario che sentiamo vicino al nostro sentire, o che ci consente una prospettiva su un luogo che diversamente non avremmo considerato, un modo per esercitare il pensiero laterale e il gusto della narrazione.

E in un momento in cui le prospettive di vagabondaggio sono seriamente in bilico, i taccuini di viaggio sono uno strumento di evasione, un astrazione dal qui e ora conosciuto e di immersione in una storia.

E sebbene gli sketchbook di viaggio possano avere una loro felice storia editoriale, è altrettanto comune che la loro pubblicazione segua la via dell’autoproduzione, del labour of love in cui la cura cartotecnica e il formato sono completamente al servizio del desiderio espressivo dell’artista.

The Orange Manuscript di José Naranja
The Orange Manuscript di José Naranja

E questa libertà si riscontra anche nella varietà delle scelte iconografiche e degli stili, che possono essere i più diversi, dall’osservazione architettonica all’urban sketching, sino a una contaminazione felice tra taccuino di viaggio e sketchnoting che crea una narrazione che sta a metà tra il diario, il fumetto, l’illustrazione e il graphic recording.

An Illustrated Journey: Inspiration From the Private Art Journals of Traveling Artists, Illustrators and Designers a cura di Danny Gregory
An Illustrated Journey: Inspiration From the Private Art Journals of Traveling Artists, Illustrators and Designers a cura di Danny Gregory

In un momento in cui l’eventualità di spostarsi è un grandissimo punto di domanda allora è il momento per tirare fuori gli acquerelli e iniziare a costruire il proprio sketchbook di viaggio, per farsi trovare pronti dal momento in cui viaggiare tornerà ad essere una prospettiva possibile e registrare i propri ricordi con penna e colori un modo lento e consapevole di godersi la realtà per niente scontata di ogni esperienza.

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