Suspiria: la danza, le streghe, l’orrore secondo Luca Guadagnino

Sei atti, un epilogo, Berlino divisa. Inizia così Suspiria, l’atteso remake firmato da Luca Guadagnino del classico horror di Dario Argento. Un cult che rivoluziona ed espande il capolavoro del 1977 con Jessica Harper e Joan Bennett.

Dopo un lungo viaggio, Susie Bannion (Dakota Johnson) entra nella prestigiosa compagnia di danza Helena Markos. Istruita dalla austera Madame Blanc (Tilda Swinton), la ballerina americana scopre una serie di delitti raccapriccianti, danze macabre e magia nera. Un universo gotico che, nelle fondamenta dell’accademia, custodisce la madre degli orrori, degli incubi, dei sospiri…

Dopo la nomination all’Oscar per Chiamami col tuo nome, Luca Guadagnino riporta sul grande schermo la punta di diamante del maestro dell’horror mondiale. Il capolavoro di genere che, a quarantuno anni dalla release, continua a destabilizzare tra guizzi gore, scenografie claustrofobiche e musiche iconiche (firmate dai Goblin, gli autori degli intramontabili theme musicali di Phemomena e Profondo rosso). Un remake rifiutato da David Gordon Green, regista del notevole reboot di Halloween targato Blumhouse Productions, e diretto da Luca Guadagnino che eccelle in generi antitetici come il dramma e l’horror.

Firmato da David Kajganich, l’autore del contraddittorio A Bigger Splash (trionfo di fischi a Venezia 72 amato dal pubblico americano), Suspiria è un thriller soprannaturale dal tocco internazionale e dal cuore nostalgico che maschera, dietro l’allegoria delle streghe, il tormento, le paure, le ossessioni di ognuno di noi.

L’ARTICOLO CONTINUA DOPO LA PUBBLICITÀ
L’ARTICOLO CONTINUA DOPO LA PUBBLICITÀ
L’ARTICOLO CONTINUA DOPO LA PUBBLICITÀ

Tra la notevole regia di Luca Guadagnino e il cast di star guidato da Dakota Johnson e Tilda Swinton, Suspiria riprende, del film originale, il titolo, la trama e i personaggi principali. Centocinquanta minuti di orrore e malinconia che consacrano l’autocelebrazione del regista palermitano: tornano l’eleganza di Io sono l’amore, il senso di impotenza di Chiamami col tuo nome e il guizzo tecnico di A Bigger Splash in un film che perde valore quando, nella caotica sequenza finale, passa da dramma d’autore a horror puro. Ma c’è anche molto altro in un horror che, accompagnato dalla nostalgica colonna sonora di Thom Yorke, esplora il passato di Susie Bannon e il legame magnetico con la torbida Madame Blanc con una classe e un’originalità fuori dal comune. Un universo gotico dove, tra riti, perversioni, follie, paure, incubi, Guadagnino introduce l’appartenenza al culto, il desiderio di evaderne, la maternità e il senso di colpa.

Altrettanto riuscita, e assente nel film originale, è la storia del professore Dr. Josef Klemperer (interpretato dalla trasformista Tilda Swinton con lo pseudonimo di Lutz Ebersdorf), attirato nell’accademia da Patricia (Chloë Grace Moretz), ex ballerina tormentata dai malefici delle streghe. Un antieroe malinconico, e profondamente “guadagniniano”, nella sua donchisciottesca ricerca di qualcosa che non può avere: la moglie (interpretata da un volto caro agli amanti dell’originale) scomparsa durante l’invasione nazista.

Oltre le sanguinolente perversioni della Mater Suspiriorum, si avverte l’orrore della guerra attraverso l’eco delle bombe e i notiziari in tv che consacrano la compagnia di Madame Blanc un rifugio e una trappola da cui è impossibile fuggire. Una complessità tematica e una strategia autoriale che rende Suspiria un horror meno terrificante ma più evocativo e intrigante del classico di Dario Argento.

Nonostante l’eccesso di dramma e malinconia, Suspiria presenta sequenze ad alto tasso di tensione e gore: una su tutte, la danza letale di Susie che destabilizza lo spettatore con una potenza drammaturgica senza precedenti. Il remake di Luca Guadagnino è così un horror imperfetto ma estremamente potente nell’attenzione ai dettagli e nella regia enigmatica ricca di piani sequenza, danze orgasmiche, riti esoterici e torbida sensualità.

Un horror malinconico che resta nel cuore dello spettatore come la struggente melodia di Thom Yorke… come la pioggia che batte sui vetri… come i sospiri della Mater Suspiriorum.

Nei cinema italiani a partire dal 1° gennaio 2019.

Subito per te un buono sconto del 10%,
iscriviti alla newsletter!

ISCRIVITI