C’erano una volta le videoteche.
Questo è l’incipit di Be Kind Rewind, il film scritto e diretto dal premio Oscar Michel Gondry e interpretato da Jack Black, Mos Def, Danny Glover e Mia Farrow. Un cult che, dopo Se mi lasci ti cancello e L’arte del sogno e prima di Kidding, racconta con ironia e malinconia l’epilogo dell’home video. In un’era cinematografica in cui si parla troppo poco di film indipendenti, vi invitiamo nella nostra Be Kind Rewind.
Una rubrica che, dal tocco autoriale di Wes Anderson al surrealismo di Jaco Van Dormael, riavvolge e racconta il cinema indie attraverso nuove prospettive. Proprio come le VHS dei folli antieroi di Be Kind Rewind, l’immortale capolavoro di Michel Gondry!
Siamo negli anni Novanta. In tutto il mondo si diffonde la mania del videonoleggio. I titoli sugli scaffali sono sempre troppo pochi e i Blockbuster placano la fame di entertainment trascendendo anche in Italia il business di acquisto e noleggio di film.
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In pochi anni l’azienda statunitense ingloba gli home video indipendenti con una formula semplice e allo stesso tempo invincibile: più film, più copie significano più scelta per un pubblico affamato di cinema. Almeno fino all’offerta on demand delle piattaforme mondiali!
Ma occorre fare un passo indietro perché Be Kind Rewind si colloca nella fase di transizione tra VHS e DVD. Una svolta epocale per l’home video che consacra un nuovo modo di vivere l’entertainment tra le mura di casa. Il proprietario della Be Kind Rewind, la videoteca che dà il titolo al film, è Mr. Fletcher, fan del musicista jazz Fats Waller, nato nel vecchio palazzo che una società immobiliare senza scrupoli minaccia di demolire.
Nel frattempo i DVD sanciscono l’epilogo delle VHS e i videonoleggi aumentano le possibilità di fallimento della Be Kind Rewind. A complicare ulteriormente la situazione c’è Jerry, lo strambo amico di Mike che, contaminato da onde elettromagnetiche, smagnetizza tutte le VHS del videonoleggio. Rimasti senza film ma supportati dai clienti storici, Mike e Jerry decidono di rigirare, con i pochi mezzi a disposizione, i cult degli anni Ottanta/Novanta.
Da Ghostbusters 2 e Rush Hour 2 al Re Leone e Robocop, Mike e Jerry ricreano le più grandi pellicole della settima arte. Una serie di mini-film che li consacra gli antieroi di un quartiere degradato che trascende, per la prima volta, in comunità.
Impreziosito dal guizzo autoriale di Michel Gondry, Be Kind Rewind è un omaggio alla settima arte e uno sguardo malinconico al passato che racconta una rivoluzione difficile da accettare ma inevitabile.
Non è un mistero che la settima arte crei un legame con il pubblico immergendolo in universo alternativo alla realtà. Ma il cinema cambia e così il modo di fruirlo. E l’unico modo per salvarlo è stare al passo con i tempi.
A undici anni dall’uscita di Be Kind Rewind, l’entertainment è sinonimo di Netflix, l’impresa fondata nel 1997 ma esplosa nel 2010 con un’offerta di gran lunga superiore a qualsiasi tipologia di domanda.
Opere originali, classici d’autore, capolavori indie e serie tv conquistano ogni giorno centodieci milioni di abbonati nel mondo. Un’evoluzione che, anno prima, anno dopo, avrebbe sancito in ogni caso l’epilogo della Be Kind Rewind di Mr. Fletcher. Ma come insegna Michel Gondry è meglio prenderla con ironia senza ricreare un’era che ha ragione di esistere solo nei nostri ricordi. Oggi non affittiamo più film nella videoteca di Mike e Jerry ma riscopriamo titoli che gli home video non avrebbero la possibilità di veicolare.
Parliamo di film originali ma anche di cult indipendenti come Mr. Nobody e It Follows disponibili, con un click, in tutto il mondo. Grandi classici e anteprime esclusive che Be Kind Rewind, la rubrica cinematografica indipendente di hoppípolla, ha l’obiettivo di omaggiare con l’approccio unico delle pellicole amatoriali di Mike e Jerry.
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