5 cartoni indie da riscoprire

Dall’origine della settima arte, i cartoni animati della Walt Disney utilizzano l’approccio fantastico per riflettere la complessità della natura umana. Ma i capolavori Disney sono solo una piccola grande parte del cinema d’animazione mondiale che custodisce grandi classici che conoscono in pochi ma emozionano tanti. Un universo animato che, sfuggendo all’omologazione, consacra un trionfo di cultura indie tutto da scoprire:

1) Anomalisa: Tra i migliori film di animazione del decennio ha un ruolo d’onore Anomalisa, il cult scritto e diretto da Charlie Kaufman, l’autore di grandi capolavori come Essere John Malkovich, Il ladro di orchidee e Se mi lasci ti cancello. Realizzato con la straordinaria tecnica dello stop-motion, Anomalisa è il microcosmo animato di Michael Stone, un uomo dal cuore di plastilina che cerca l’amore ma sfugge alle emozioni finché non incontra la prima grande anomalia della sua vita: Lisa Hesselman, la prima donna che riesce a distinguere nell’apatico mondo che lo circonda. Potente, toccante, bizzarro e surreale, Anomalisa è tutto quello che dovrebbe essere un cult del cinema indie.

2) Persepolis: Candidato agli Academy Awards 2008 come miglior film d’animazione, Persepolis è l’emozionante autobiografia di Marjane Satrapi. Un cult animato ricco di magia e nostalgia che racconta, dai nove anni all’età adulta, la vita della sua straordinaria autrice. Una donna che vive sulla pelle la rivoluzione iraniana e scopre l’amore senza dimenticare mai la sua natura ribelle. Consacrato con il Premio della giuria al Festival di Cannes 2007, Persepolis è un cartone indie dal respiro politico che incanta come solo i grandi film sanno fare.

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3) Fantastic Mr. Fox: Dal genio letterario di Roald Dahl e dal talento visionario di Wes Anderson nasce Fantastic Mr. Fox, il cult tratto dal celebre romanzo Furbo, il signor Volpe dell’autore della Fabbrica di cioccolato. Un progetto in stop-motion che affronta una delle tematiche cardine del cinema di Anderson: la famiglia disfunzionale, caratterizzata (in questo caso) da volpi furbe e animali strampalati. Una fiaba pedagogica che, doppiata da star del calibro di George Clooney, Meryl Streep e Bill Murray, evolve in celebrazione della famiglia nella dimensione più ampia del termine, dove i genitori lasciano spazio a tutte quelle persone che ci aiutano ad affrontare quella strana, colorata e complessa realtà che si chiama vita.

4) L’isola dei cani: A nove anni di distanza da Fantastic Mr. Fox, Wes Anderson torna allo stop-motion con L’isola dei cani, un’avventura lontana dai fiabeschi racconti di Roald Dahl e legata all’analisi politica di uno dei registi più straordinari della settima arte. Dalla celebrazione del cinema nipponico al cast stellare di doppiatori, Wes Anderson firma un cartone surreale che analizza la difficoltà di comprendersi utilizzando giochi linguistici e guizzi autoriali di una profondità emotiva senza precedenti. Dopo lo straordinario Fantastic Mr. Fox, Wes Anderson torna all’animazione indie senza perdere l’essenza autoriale che lo caratterizza.

5) Appuntamento a Belleville: Presentato fuori concorso al Festival di Cannes, Appuntamento a Belleville è il poetico film di animazione scritto e diretto da Sylvain Chomet. Un viaggio onirico dove la tecnica straordinaria e lo stile visivo accompagnano la sognante storia di Champion, un bambino che trova la felicità solo quando inizia a pedalare. Un’avventura animata dove i dialoghi lasciano spazio alla colonna sonora dalle sfumature jazz e ai personaggi bizzarri della tutt’altro che ordinaria megalopoli che dà il titolo al film. La forza di Appuntamento a Belleville non è solo il linguaggio artistico fuori dal comune ma il genio autoriale di Sylvain Chomet che consacra l’animazione tra le più autentiche espressioni artistiche del cinema indie.

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