UN PRODOTTO SPECIALE
Una federa per cuscino in tessuto jacquard disegnata da Giulia Cassandra Cianca, che possa conciliare power nap esplosivi e sonni rigeneranti, di quelli in cui si sognano cose belle e idee nuove e al risveglio si è forti quanto basta per spaccare il mondo.
UN PROGETTO DI EDITORIA INDIPENDENTE
Fiabe Islandesi, un libro di Iperborea.
Islanda terra di magia. Un po’ perché vulcani, geyser, cascate e aurore boreali sono quanto di più magico esista sul Pianeta intero, a ben pensarci. E poi perché in Islanda si raccontano miti e leggende lunghi secoli, che mettono in scena l’eterna lotta tra il bene e il male con personaggi come draghi, orchi, elfi e regine. Immaginate i paesaggi lunari dell’isola fatti di castelli stregati, grotte di lava abitate da giganti e una natura vivente e fatata. Fiabe Islandesi è questo, un’antologia di racconti affascinanti capace di portarci, pagina dopo pagina, un po’ più vicino a quell’animo del nord, tanto solitario e pieno di poesia.
LA RICETTA ILLUSTRATA
Una ricetta illustrata da Simone Razzano che ci aiuterà a preparare le Ástarpungar, bontà tipiche islandesi anche dette Love balls. Lo sappiamo, il nome non è così invitante ma il dolce merita. Le Ástarpungar sono delle frittelle tonde, simili ai nostri dolci di Carnevale ma un po’ più grandi, amatissime dai bambini. Di solito sono farcite con uvetta e servite o ancora calde oppure fredde con una spolverata di zucchero a velo. Per una merenda in perfetto stile islandese, quindi, il setting è: Ástarpungar accompagnate dallo skyr e da un Solarkaffi bollente, un caffè aromatizzato al cumino che gli islandesi, per tradizione, bevono al primo sorgere del sole, in primavera.
UNA PICCOLA SORPRESA PROFUMATA
Un sapone biologico al mirtillo confezionato in una scatolina illustrata da Simone Razzano. In islandese esiste un modo per dire andare a raccogliere bacche tutti insieme: að fara í berjamó. Tra la fine di agosto e l’inizio di settembre, cioè all’inizio dell’autunno islandese, in tutta l’isola spuntano bacche à gogo, tanto che le famiglie, di solito la domenica, se ne vanno in giro munite di secchielli da riempire fino all’orlo di piccoli frutti selvatici. Tra questi ci sono i mirtilli, tra i pochi frutti endemici dell’Islanda, che vengono mangiati con lo skyr, un tipico yogurt islandese, o la panna e una spolveratina di zucchero a piacere. Oppure vengono usati per fare marmellate, liquori e, ça va sans dire, saponi.
OBLÒ #21
Oblò è una finestra per affacciarsi su immaginari differenti, uno sguardo obliquo sul mondo e sugli infiniti modi in cui la creatività può manifestarsi.
In questo numero di Oblò, Islanda, primordiale culla di forze legate alla natura e allo spirito, dove tutto è vivo ed ogni cosa concorre a mantenere attivo un equilibrio che dura da milioni di anni, un luogo magico, dove nel giro di una nottata, può davvero nascere un fiume, una collina, un isolotto, se capita il momento giusto.













