Compiti delle vacanze per adulti: fare gioiosamente fatica in vacanza

Ah, le due settimane centrali di agosto, a cui molti di noi affidano tutte le speranze di recupero delle energie, ristoro del corpo e della mente! Parte di questo rituale sono le tradizionali liste di letture per l’estate sotto l’ombrellone, come se davanti a noi si stendessero ancora i mesi di stop del ciclo scolastico anziché pochi sudatissimi giorni, in un desiderio di piegare lo spazio/tempo alle nostre necessità.

Alle liste di libri per l’estate (puntualmente disattese) si è aggiunto di recente – animato dallo stesso desiderio di rievocare un’epoca in cui la stimolazione intellettuale si accompagnava ad un tempo infinito in cui c’era persino modo di provare persino giornate intere di gloriosa e preziosissima noia – un nuovo prodotto editoriale: i libri di compiti delle vacanze per adulti.

Tutto è partito dal clamoroso successo de Il quaderno dei compiti delle vacanze per adulti di Daniel López Valle e Cristóbal Fortúnez per Blackie Edizioni. Un trionfo editoriale che nella sola estate del 2020 ha fruttato alla piccola casa editrice diverse decine di migliaia di copie in Italia e oltre 200mila in Spagna.

Un progetto che si è imposto attraverso due fattori: in primo luogo un’attenzione puntigliosissima all’aspetto grafico, che richiama esplicitamente la veste iconografica dei libri delle vacanze utilizzati nell’infanzia e adolescenza da millenials e gen-x. In secondo luogo intercettando il desiderio di molti per una fatica intellettuale gioiosamente fine a se stessa, scelta e non imposta dalla necessità quotidiane della vita lavorativa, che non produce nulla se non la soddisfazione dell’attività. Il gioco, insomma.

Forte di questa esperienza, per l’estate del 2021 Blackie propone Quaderno di compiti delle vacanze per adulti. Vol. 2, con altri 150 esercizi contenenti spunti culturali, riferimenti al contesto attuale, il tutto riccamente illustrato a colori, con una copertina che avvisa il lettore di essere “L’originale“, un ammonimento che in qualche modo ricorda il sottotitolo della Settimana Enigmistica: la rivista che vanta innumerevoli tentativi d’imitazione!

E proprio la Settimana Enigmistica è uscita quest’estate con Bar vacanze. Giochi illustrati, domande, test logici, parole crociate da consumarsi da soli o in compagnia.
Se le raccolte enigmistiche pensate appositamente per il periodo estivo non sono un fatto insolito nell’ambito dei prodotti da edicola, la novità lanciata da Quaderno di compiti delle vacanze per adulti – a cui anche il volume della Settimana Enigmistica in qualche modo si richiama – sono l’impostazione grafica, la scelta del volume brossurato anziché la classica rivista spillata, la scelta della carta, una forte ispirazione pop sia nei contenuti che nella grafica, e in generale un immaginario che dichiara di essere un prodotto editoriale a tutti gli effetti.

Tutti ingredienti presenti in pubblicazioni simili, per cui la scelta di ogni casa editrice è di differenziarsi affidandosi a una voce specifica che dia il proprio segno ai contenuti. È il caso, ad esempio, del volume Giochi, quiz e indovinelli intelligenti per allenare la tua mente in vacanza edito da Newton Compton, affidato a Stefano Andreoli e illustrato da Massimiliano Marzucco, o di Compiti per le vacanze per adulti* (*che si vantano di essere bravi a scuola), edito da Cairo e curato da Francesco Dominelli e Alessandro Locatelli, il duo creativo dietro la community Se i social network fossero sempre esistiti.

A completare la collezione ci sono poi Compiti delle vacanze per i grandi pubblicati da Demetra in due diverse versioni – una più concentrata su arte, letteratura, storia e filosofia e una dallo spirito maggiormente pop – e Giochi da grandi per Gribaudo.

Ma perché ci piacciono così tanto i giochi che ci mettono in difficoltà durante le vacanze? Al di là del fatto che richiamano apertamente un’epoca d’oro in cui il tempo era tutto nelle nostre mani e l’estate non aveva mai fine, il fascino dei compiti a casa per adulti risiede nel cosiddetto hard fun, un concetto familiare a moltissimi fruitori di videogiochi, in cui la frustrazione dovuta alla difficoltà è parte integrante del coinvolgimento. Gli psicologi chiamano questo fenomeno “motivazione intrinseca”, il desiderio di avanzare verso un obiettivo senza la promessa di una ricompensa esterna. In altre parole, ci si trova a fare qualcosa anche sapendo che il proprio sforzo non verrà riconosciuto o compensato in altro modo se non dalla gratificazione di averlo fatto, il tutto in un contesto controllato, sicuro e dalle regole certe come quello del gioco, non sottoposto quindi all’alea e all’incontrollabilità della vita normale.

Un contesto che – nella peggiore delle ipotesi – possiamo tranquillamente abbandonare sotto l’ombrellone in completa sicurezza e andare a farci un bagno rimuginando sulla definizione della 5 orizzontale.

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