L’arte urbana in Italia per la sensibilizzazione su temi ambientali, ecologici e animalisti

L’intervento artistico realizzato a Roma dall’artista milanese trapiantato a New York Iena Cruz in collaborazione con l’associazione no profit Yourban2030, è stata proclamato il più grande murale ecologico europeo. Quest’opera di arte pubblica però, oltre al merito dei 1000 mq di superficie di muro decorati con una speciale pittura cattura smog, ha avuto quello di far interrogare gli appassionati di street art o i semplici passanti su temi ambientalisti. Nello specifico, il murale di Cruz può rappresentare un’occasione preziosa per riflettere sul valore sociale e ideologico che può avere l’arte urbana. In un periodo in cui troppo spesso l’arte di strada viene associata a colore, decorazione e spensieratezza, ci sono artisti che vanno in controtendenza e che portano con sé anche un messaggio di sensibilizzazione nei confronti di tematiche di vario tipo, tra cui quelle ecologiche. Tanti, prima di Iena Cruz, sono infatti coloro che in Italia hanno lasciato un segno, spontaneo o autorizzato che sia, per raffigurare battaglie ambientaliste e animaliste, per mostrare visivamente gli effetti di inquinamento e cementificazione, per raccontare una storia sulla tutela e sulla conservazione naturalistica di un territorio o per dare il buon esempio con un contributo che non fosse solo artistico e simbolico ma anche di pratica utilità. Andiamo allora a scoprire, in questo senso, alcuni dei più significativi lavori artistici in Italia, realizzati da artisti di fama nazionale o internazionali quali Blu, Ericailcane, Roa, Nemo’s e molti altri.

Blu ed Ericailcane, messaggi sociali per risvegliare le coscienze

In Italia due dei primi e dei massimi esponenti dell’arte pittorica urbana di dissenso e di critica sociale sono i noti Blu e Ericailcane. Il loro straordinario talento, la loro tecnica ineccepibile, il loro immaginario fantastico popolato da animali antropomorfi, uomini corrotti e scenette metaforiche, hanno dato e danno tuttora vita a capolavori unici nonché potentissimi ed efficaci strumenti comunicativi. Sia che dipingano insieme o separati, Blu ed Ericailcane hanno dimostrato una grande sensibilità e una conoscenza approfondita tanto di temi di politica e attualità quanto di carattere ecologista. Alcuni degli esempi di maggiore impatto di Blu sono l’opera, quasi sbiadita, alla stazione di Milano Lambrate, in cui una bicicletta gigante schiaccia un ingorgo di automobili, o la pioggia di macchine incatenate e accartocciate dipinte a Roma su via Ostiense, sulla facciata anch’esso sbiadita dell’ex centro sociale Alexis.

Blu a Milano Lambrate [foto Robby Rent]
Blu a Milano Lambrate [foto Robby Rent]
Sempre a Roma, in collaborazione con il comitato di quartiere Mammut a Ponte Mammolo, l’artista ha rappresentato la spirale dell’evoluzione della Terra in cui la decadenza del mondo coincide con una scala cromatica che termina con il grigio della deforestazione, dell’urbanizzazione, delle centrali nucleari e delle guerre.

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Blu a Roma, Ponte Mammolo [foto Robby Rent]
Blu a Roma, Ponte Mammolo [foto Robby Rent]
Ci spostiamo infine a Sassari dove Blu e l’amico Ericailcane, per due diverse iniziative, furono chiamati a dare un contributo creativo per far luce sul dramma dello scempio ambientale sulle coste sarde. Se nel muro di Blu un uomo lavora a una preparazione chimica a base di missili e carri armati e ignora pecore e insetti intrappolati in un alambicco, in quello di Ericailcane è ritratta un’enorme tartaruga che, come simbolo di rivalsa della natura sull’uomo, si muove dal mare alla città schiacciando le ciminiere delle fabbriche e portando sul guscio un po’ della vegetazione sarda andata persa.

Blu a Sassari [foto Robby Rent]
Blu a Sassari [foto Robby Rent]
Ericailcane a Sassari [foto Robby Rent]
Ericailcane a Sassari [foto Robby Rent]

Roa a sostegno delle campagne animaliste

L’artista belga Roa è famoso per le sue imponenti opere perlopiù in bianco e nero sparse in tutto il mondo, in cui viene raffigurata la sofferenza animale causata dall’uomo. Con ogni opera pittorica Roa si fa portavoce delle battaglie animaliste locali, mostrando senza timore i corpi martoriati e denutriti degli animali vittime di violenza.

Roa a Torino [foto Robby Rent]
Roa a Torino [foto Robby Rent]
Uno dei suoi murale di maggiore impatto presenti sul territorio nazionale è quello dipinto in Sardegna, e più precisamente a Sadali, per il progetto Murartista. Il murale mostra un drammatico cerchio della vita il cui protagonista è un cinghiale sardo sofferente, forse in fin di vita, seduto in una posizione innaturale e legato dalle zampe posteriori a un teschio di un suo simile.

Roa a Sadali [foto Robby Rent]
Roa a Sadali [foto Robby Rent]

L’arte ecologica del riciclo di Bordalo II

Dai cupi animali di Roa passiamo a quelli composti da colorati patchwork di materiali di scarto dell’artista portoghese Bordalo II e in particolare a quelli delle sue imponenti istallazioni presenti a Torino e a Roma. Il lungo e complesso processo di riciclo creativo della sua eco-arte mira al riutilizzo di oggetti gettati via, dimenticati e inutilizzabili, accuratamente selezionati e raccolti dall’area del muro prescelto, poi incollati su un supporto di legno e verniciati. Il risultato finale sono sculture di grandi dimensioni e di grande impatto, con cui l’artista ricicla e dà una seconda vita agli oggetti rifiutati dalla società, inducendo così lo spettatore a riflettere sulle abitudini sbagliate quotidiane, troppo spesso volte al consumismo esasperato e all’utilizzo troppo rapido e irresponsabile delle risorse. La lotta all’inquinamento e alla produzione di rifiuti non è però l’unico tema trattato da Bordalo; le sue sculture rappresentano, infatti, animali in via di estinzione, composti dai materiali che hanno contribuito alla distruzione del loro habitat naturale.

Bordalo II a Torino [foto Robby Rent]
Bordalo II a Torino [foto Robby Rent]

Opere pro-natura e anti-inquinamento

Un animale è anche il protagonista dell’opera realizzata da MrFijodor a Torino in occasione del Progetto TOward 2030 e dei Global Goals. L’artista, da sempre sensibile alle tematiche ambientali, ha voluto rappresentare un obiettivo di sostenibilità legato al mondo marino e alle sue creature, dipingendo una grande ma vulnerabile balena fatta di rifiuti.

Mrfijodor per Toward Torino [foto Livio Ninni, Il Cerchio E Le Gocce]
Mrfijodor per Toward Torino [foto Livio Ninni, Il Cerchio E Le Gocce]
Dalla fragilità dell’ecosistema marino, passiamo a una serie di opere che hanno il mare come protagonista, in particolare quello di Carini, alle porte di Palermo in Sicilia. È qui, infatti, che gli artisti Collettivo FX, Nemo’s e i Mangiatori di Patate, ripercorrendo il litorale tra cumuli di rifiuti, inquinamento, scheletri di cemento e abusivismo, hanno deciso risvegliare la coscienza nazionale su questi temi dando vita a delle opere stilisticamente diverse ma tutte cariche di significato e ricche di elementi simbolici. Altro intervento artistico di denuncia, questa volta nello scenario diverso ma ugualmente degradato della periferia milanese di Lambrate, il progetto Isole Metropolitane, ideato da Massimo Costantini, a cui hanno partecipato gli artisti Pao e Irwin. Anche in questo caso ricorre l’elemento dell’acqua, quella del laghetto inquinato del viadotto sotto la tangenziale est, sui cui piloni i due artisti hanno pitturato elementi naturalistici che si contrappongono alla circostante urbanizzazione.

Irwin e Pao a Milano Lambrate per Isole Metropolitane [foto Walls of Milano]
Irwin e Pao a Milano Lambrate per Isole Metropolitane [foto Walls of Milano]
Da tematiche ambientaliste legate a vicissitudini territoriali, passiamo infine a una carrellata di artisti che nel corso di tutta la loro carriera hanno dato un contributo artistico importante nel territorio nazionale nell’analisi di problemi, avvenimenti o fattori ecologici e naturalistici di più ampio respiro; tra questi Hopnn e la sua ciclo-arte che semina biciclette in giro per l’Italia, Andreco, portavoce attraverso arte pubblica, performance e istallazioni delle conseguenze dei cambiamenti climatici, l’artista esploratore Hitnes sulle tracce di specie di uccelli raffigurate su muro, e infine DEM e le sue maschere e istallazioni composte da materiali naturali raccolti nei boschi.

{foto: Robby Rent, Livio Ninni, Walls of Milano]

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