Con una determinazione prima sconosciuta e un linguaggio nuovo, che tesse il filo dell’argomentazione attraverso un’originale mescolanza di mito e letteratura, psicoanalisi e filosofia, antropologia e storia, Simone de Beauvoir sfida i cultori del gentil sesso criticando le leggi repressive in materia di contraccezione e aborto, il matrimonio borghese, l’alienazione sessuale, economica e politica. Provoca il pubblico conservatore, cerca il riconoscimento personale, rivendica la solidarietà collettiva. Fa di una sfida metafisica una realtà sociale. Il secondo sesso, che il Saggiatore pubblica con la prefazione di Julia Kristeva, è un presupposto necessario per qualsiasi riflessione passata e futura sulla donna, un universale contemporaneo.
Simone de Beauvoir (1908 – 1986), scrittrice e filosofa francese, ha rielaborato i temi dell’esistenzialismo sartriano alla luce della questione femminile. Tra le sue opere si ricordano i saggi Per una morale dell’ambiguità (1947), La terza età (1970); i romanzi L’invitata (1943), I mandarini (1954), Una donna spezzata (1967) e la tetralogia autobiografica Memorie di una ragazza per bene (1958), La forza dell’età (1960), La forza delle cose (1963) e A conti fatti (1972).