Intervista: Simone Razzano

La nostra strada nell’ultimo anno si è incrociata più volte con quella di Simone Razzano, prima con Myau Zine nella box #12 e poi con uno degli adesivi da bicicletta della box #17: il suo era un canenas (cane-ananas) che ci ha conquistato a prima vista!
Così l’abbiamo coinvolto per disegnare anche il packaging delle nostre matite e un set di coloratissimi segnalibri: gli abbiamo rivolto qualche domanda per conoscerlo meglio.

L’ARTICOLO CONTINUA DOPO LA PUBBLICITÀ
L’ARTICOLO CONTINUA DOPO LA PUBBLICITÀ
L’ARTICOLO CONTINUA DOPO LA PUBBLICITÀ

Non hai un sito-portfolio come tanti colleghi e scoprire qualcosa su di te prima dell’intervista non è stato facile… ma così è anche più divertente!
Prima di tutto: come e quando hai capito che volevi fare l’illustratore?

Da sempre ho l’esigenza di reinterpretare la realtà che mi circonda tramite il disegno. Già da piccolo riempivo quaderni di personaggi inventati, proprio come faccio adesso.

Come ti sei approcciato al progetto del packaging? Era una cosa che già avevi fatto o una sfida nuova per te?

Lavorando come grafico mi è capitato più volte di dover disegnare un packaging. Solitamente ci sono molti limiti dettati dal cliente o dalle esigenze di mercato. Quindi questa volta ho deciso di rappresentare la cosa più strana che mi è passata per la testa: una lunghissima matita con le zampe, avvolta intorno al pack!

Come lavori di solito? Disegni a mano o direttamente in digitale?

Fino a poco tempo fa partivo quasi sempre da un bozzetto su carta, sia per le illustrazioni digitali, che per quelle tradizionali. Ultimamente preferisco lavorare senza troppe linee guida, per ottenere un tratto più naturale e imperfetto.

Quali sono le tue fonti di ispirazione?

Le piante, le cose molto piccole, gli oggetti sulla mia scrivania, i fondali marini, i sogni, gli animali carini, il cibo, i giochi di parole e le cose “da grandi” viste con gli occhi di “un piccolo”.

Qual è il tuo luogo del cuore e perché?

Due anni fa ho avuto la fortuna di visitare il santuario Fushimi Inari-taisha a Kyoto. Camminare lungo i sentieri che percorrono tutta la montagna è stata un’esperienza incredibile. Più salivo, più la natura faceva da padrone inghiottendo le lanterne di pietra e le statue delle volpi. Non conoscendo bene la tradizione giapponese, tutto mi sembrava estremamente misterioso e affascinante. Lì sicuramente ho lasciato un pezzo del mio cuore!

Puoi seguire Simone su Instagram: @simonerazzano

Trovi il set di matite qui:

Subito per te un buono sconto del 10%,
iscriviti alla newsletter!

ISCRIVITI